Qualche appunto di mio padre – non una poesia – preso riflettendo sui suoi 80 anni.
Alta via magnifica terra.
Ci arrivi portato dai giorni.
Spazi di novità, di lontananze, di presente, di terra che cammini e cielo a portata di mano.
Terra di silenzi e aria sottile, di brezza e vento impetuoso, di sole bruciante e gelo.
Terra che ancora pone domande, terra di attesa del nuovo, attesa essa stessa vita.
Terra di appuntamenti che non avevi fissato, di scadenze.
Terra di stanchezza e di ansia. Terra ostile, terra amica, terra sconosciuta, terra bella da amare;
di luce intensa e buio. Sentiero obbligato.
Terra dell’ultimo tratto, breve o lunghissimo non sai.
Terra di affetti che ti porti dentro di chi ti vuole bene
e non ti lascia
e non lasci
e non lasci nessuno
neppure chi non conosci, amico dell’umanità tutta.
Terra di separazione anche da te stesso, che chiede umiltà e ti aiuta a diventare umile. Terra a te stesso segnale, terra di confine.
Cammino importante, così differente ad ognuno.
Terra di speranza, di amore e perdono ricevuti da sempre, di contemplazione e di lode, di stupore per la vita ricevuta e la bellezza che attendi.
Terra di Dio con l’uomo,
non di tutti con Dio
un Dio che ti cerca.
Eh anche il mio il mese prossimo…auguroni a tutti e due!!!! Bel traguardo tagliato!
gigi