Culturalmente non appartengo più alla Chiesa Cattolica da molti anni. A un certo punto ho ritenuto offensivo nei confronti di me stesso continuare ad accettare cose che nel mio mondo di valori sono e rimangono inaccettabili. Questo Papa aveva messo una sorta di pietra tombale nel mio rapporto con tutto il mondo cattolico. A parte confermare che il libro più breve del mondo si intitola “Storia dell’umorismo tedesco”,  la sua raffica di dichiarazioni su sessualità, concepimento e fine vita, strutture familiari e massimi sistemi in generale mi hanno raggelato sempre di più nel corso di questi anni.

Poi ieri questo passo indietro.

Stamattina tornando dalla scuola di Francesca guardavo le impronte sulla neve nel parchetto davanti a casa mia. Il ricordo di bruschi consigli nelle mie rarissime e lontanissime puntate in montagna: “Metti il piede qui”. E mi è venuto in mente Ratzinger. Perché quel che ho sempre trovato insopportabile della Chiesa è il suo continuare ad indicare dove mettere i piedi quando si cammina.

Religione di per sé significa ri-legare. Si tratta di capire chi a che cosa. Se l’uomo allo Spirito – e allora evviva – o l’uomo alle regole, e allora si salvi chi può. Ratzinger ieri ci ha detto che la neve si scioglie. Che quelle indicazioni su dove mettere il piede, al cambiare del panorama mondiale cui lui fa cenno, non saranno più valide. Con grande umiltà e con un vero colpo di genio ha letto la propria situazione al di là della sua stanchezza fisica: lui è l’uomo della neve, ma quelle impronte che probabilmente puntavano comunque verso l’alto, oggi – e non da oggi – sono ingannevoli.

Direi più in generale che è ingannevole continuare a mettere il piede dove ci dicono di metterlo anziché puntare verso un principio di senso, ciascuno a partire dal proprio punto di orgine che determina in ogni caso strade diverse.

Queste dimissioni dicono alcune cose, secondo me.

La fine dell’idea di Teocrazia. Il Papa è soltanto un uomo e il papato soltanto un incarico. Se gli viene in mente di dire che Maria è sempre vergine – che significherà semprevergine: è una pianta? Significa vergine prima durante e dopo? – può essere che il Papa successivo riveda le posizioni, quindi si potrebbe aspettare a scapicollarsi in preghiere per salvarsi l’anima quando un Papa dà un’indicazione. E’ un cambiamento di fatto enorme.

Le dimissioni ci dicono anche che in quanto incarico il papato è soggetto ad un’analisi di bilancio.
Il prossimo Papa avrà una P un po’ meno maiuscola e una U di uomo un po’ più maiuscola. Questo è un grande vantaggio per tutti, perché significa aver disaccoppiato ognuno di noi dal proprio ruolo nella vita. L’idea che persino il Papa possa dimettersi dal proprio ruolo dovrà per forza – non direttamente, non subito, non in modo così semplicistico – far rivedere potentemente alla Chiesa le proprie posizioni sul divorzio, ad esempio. In ultima analisi stiamo parlando del Padre della Chiesa che si dimette da Padre. Mica bruscolini. Se un Padre si dimette da Padre, perché una moglie non può dimettersi da moglie, una madre da  madre e via dicendo? Questa è un’apertura già presente nelle ultime parole di Martini, prontamente bollate dalla Chiesa come uscite da un uomo stanco.

Queste dimissioni ci dicono che l’Aldilà è un Aldidentro. Nessuna divinazione dei Vescovi riuniti ha il minimo peso a fronte della coscienza personale di un uomo. Alla fine la tua vita si ricapitola soltanto in te. Se la Chiesa coglie quest’occasione, può restituire ai suoi fedeli la loro identità, la loro libertà, così come Ratzinger ha saputo riprendersela. Disidentificando il suo popolo dalle regole, accogliendo con curiosità, entusiasmo e persino giocosità le nuove identità che sorgono.

Così, alla fine, con una folgorante intuizione, quest’uomo ha dato un senso prospettico a un papato fin qui – per me – totalmente oscuro. E a mio avviso supera in visione quello del suo predecessore, vera star dei giovani che aveva percorso 3 volte la distanza tra la terra e la luna (e io mio chiedevo: ma se è partito dalla terra e ha percorso 3 volte la distanza… adesso dovrebbe essere sulla luna, che ci fa qua?). Ratzinger ha fatto un piccolo passo indietro che ha la portata di uno tsunami. Accetterà la Chiesa il vento fresco e spiazzante di quest’apertura?

0 risposte

  1. A me affascina più il modo con cui l’ha riferito, perchè andrà studiato, rivelerà molto di quanto è sotteso alla decisione. Anzichè annunciarlo attraverso una normalissima conferenza stampa, ha usato un linguaggio in codice (il latino è un codice oggigiorno, non più un linguaggio) infilando poche frasi – quelle giuste – all’interno di una riunione apparentemente convocata per tutt’altro, sperando (ma consapevolmente) proprio che il messaggio fosse “colto” e decodificato da altri, non in prima persona. Poi, è tutto vero: a te è venuto in mente lo tsunami, a me un’enorme eruzione vulcanica che seppellisce tutto e tutti nell’arco di kilometri quadrati…..per far nascere – forse – qualcosa di tremendamente nuovo.
    gigi

  2. Quando Paolo VI era vecchio e molto malato qualcuno gli suggerì di dimettersi. Rispose: Non ci si dimette da padri. Io dissi ad un vescovo mio amico: Se non ci si dimette da padri, saranno i figli a dimettersi da figli.
    Ora che si è dimesso da “padre”, Benedetto XVI ci sembra finalmente padre.

  3. Ottime riflessioni, non potrei essere più d’accordo sul fatto che al di là sia al di dentro. Solo quando l’individuo si rende conto della sua insostituibile unicità e della bellezza e della responsabilità che questa unicità comporta, può dirsi veramente libero.

  4. Ora che ho letto i vostri commenti trovo il coraggio di fare il mio.
    Giovanni, bellissimo e originale il tuo punto di vista che condivido e che ha stimolato in me questa riflessione – Dio fece l’uomo a sua immagine e somiglianza- ora forse gli uomini riusciranno a fare un Dio a loro immagine e somiglianza, che dia loro la speranza di una giustizia non divina e postuma ma umana e attuale…
    Grazie Gio, grazie Elena, grazie Simone!

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