Da qualche giorno meditavamo la sortita. Saremmo andati al bookcrossing di quartiere. Avevamo un po’ di libri letti e non più utili alla causa e ci piaceva l’idea di rovistare e curiosare in giro. Bellissima idea il bookcrossing: dai e prendi libri, uno scambio. Qualcosa di intelligentissimo e primordiale: un baratto, ma un baratto di idee. Non so chi diceva: se tu mi dai una cosa e io ti do una cosa abbiamo una cosa a testa. Se tu mi dai un’idea e io ti do un’idea abbiamo due idee a testa. Alla fine ci andiamo, Francesca e io, armati di 16 libri variamente individuati che dovrebbero restituircene altri 16.

Il bookcrossing si trova in un edificio che ospita diverse attività. Nella prima sala infatti non vi sono libri ma un manipolo di ballerini diversamente giovani che ridono a crepapelle con il liscio a tutto volume. Sono le tre e mezza e semplicemente respirando posso ricostruire nel dettaglio cos’hanno mangiato a pranzo. Generazione di fenomeni, salame milano e mortadella. Non li ferma niente. Mi chiedo solo cos’abbiano da ridere così tanto. Le luci sono state progettate da un criminale di guerra: neon traballante a pioggia sul pavimento di ceramica bianca.

Non ci perdiamo d’animo, la seconda saletta è la nostra. Consegniamo i 16 libri ed eccoci finalmente liberi di avventurarci. L’aspetto dei volumi è suggestivo. Come dire: vissuti. Tra i saggi disponibili mi colpisce subito Vita privata del maresciallo di Richelieu. Vi si legge che il maresciallo di Richelieu fu un illustre condottiero, ma ancora più illustre come conquistatore e quasi predatore di donne. Già a quindici anni si nascondeva dietro le tende della duchessa di Borgogna, Delfina di Francia. E da allora sino alla sua estrema vecchiaia di «macchina galante» non cessò mai di ordire intrighi con donne di ogni rango. Mi domando come possa essere venuto in mente al proprietario del libro di separarsene.

Per lettori intuitivi – cui basta l’inizio per capire tutto – c’è Delitto e castigo, ma solo il primo volume. A fianco campeggia Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro. Il proprietario l’ha presa in parola ed è andato al bookcrossing a cambiarlo con qualsiasi altra cosa. Di nuovo tra i saggi, imperdibile sembra Il chow-chow, mentre tutto uno scaffale di fronte è zeppo di opere di Faletti. Non l’ho mai letto ma tutta questa gioia di condividerlo con altri mi mette qualche sospetto. Ci sono anche libri per bambini, tra i quali Francesca si perde grazie al fortunato incontro con un’ amica. Passo in rassegna anche questo settore e non posso non rimanere folgorato da Puzzy, la strega sudiciona.

Vi sono anche angoli edificanti, formativi. Un santone mi guarda sgualcito e scolorito da una copertina: Puoi cambiare la tua vita. Ma il top sta sotto qualche testo di politica: Sentirsi in forma: ginnastica graduata per tutte le età. Facile, senza attrezzi, senza fatica. Mi domando dove sarà il primo proprietario di questo volume. Vorrei chiedere anche a lui perché se ne è liberato: ha scoperto che la ginnastica senza fatica non è ginnastica? Oppure ha seguito alla lettera il manuale e adesso fa ginnastica sotto terra? Per la serie Gesù Cristo ci fa uno spiffero, c’è uno spavaldo Ama il prossimo tuo più di te stesso. Anche qui il proprietario ha compiuto un profondo cammino e come gesto d’amore estremo verso i fratelli ha deciso di cederlo al bookcrossing. Una fine strategia di disposizione dei volumi sui banconi fa sì che in fianco alla fantateologia ci sia The girl is on the table, frasario umoristico per rimorchiare in tutto il mondo.

E’ ora di andare. Alla fine preleviamo ben 13 libri. Qualcosa si trova, dai. E se prendi delle ciofeche aspetti il prossimo bookcrossing… Prima di uscire ci rivestiamo bene, fuori c’è un bel – 3 °C.  Bottone su bottone chiudiamo il piumino di Francesca. Penso: la morale di tutta questa storia è che di solito chi ha un bel libro se lo tiene. Una ballerina dalla prima sala mi squadra con l’occhio clinico oltre la lente, guarda la mia borsa e dà di gomito al compagno. Poi schiude un sorriso a 32 denti finti. Di colpo capisco tutto. Chi sono i proprietari dei libri e che cos’hanno tanto da ridere.

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