Caro don Fabio Landi,
non ci conosciamo ma in questi giorni molti parlano di lei. Ho voluto andare a leggere quella famosa mail agli insegnanti di religione e ne ho trovato soltanto un virgolettato sul sito dell’Ansa.
“In tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento”.
L’unica cosa che stento a capire è perché dopo aver scritto queste parole lei abbia sentito il bisogno di scusarsi per “il modo inappropriato”. Personalmente trovo il suo modo appropriatissimo, anche se il mio parere vale poco perché non appartengo direttamente alla comunità gay. E’ che troverei magnifico se il problema fosse un problema di modo. Piuttosto trovo che nelle sue righe ci siano diversi spunti pittoreschi.
Non so, faccio un esempio. Pensare che “scegliere” un’identità e un orientamento sessuali siano cose che si fanno “indifferentemente” significa non aver capito niente di tutta la fatica e di tutto il dolore che ogni viaggio identitario comporta. Non solo. Significa non aver capito che orientamento e genere non si “scelgono”: si scoprono, si riconoscono, si identificano, si accettano. Perché non hanno a che vedere con le preferenze – qui sbagliano anche molti gay – ma con le appartenenze. E un’appartenenza è il luogo in cui Dio ti ha messo nel mondo. E’ il tuo nome. E’ la tua strada. La tua, non quella giusta, non quella approvata da un catechismo o da qualsiasi altro manuale ideologico o filosofico. E per come la vedo io, la tua strada è l’unica vera. Mi perdoni don Landi, ma in queste parole non sento offesa la comunità gay. Sento offesa la grandezza e la meraviglia di ogni identità.
E mi scusi anche se vengo sul suo campo dove gioco maldestramente e in trasferta, ma la nostra identità non è proprio la parola di Dio su di noi? E se Dio è Parola l’uomo non potrebbe essere Ascolto? Tipo quando uno ti dice una cosa e tu la ascolti davvero, non rispondi niente e ne fai tesoro e basta, se è una persona di cui ti fidi. La meraviglia non era proprio che Dio aveva una Parola messa dentro a ognuno di noi in modo unico e specifico, quel quid che poi ci rende speciali? Lei per esempio fa il sacerdote, ne sa qualcosa credo di percorsi specifici e unici.
Ecco, proprio in virtù di quel percorso che lei ha fatto per essere ora quello che è, le domando: ma quando si parla delle strade infinite di Dio e del suo amore di che cosa parlate davvero? Perché se Dio ha strade infinite la Chiesa gli mette i caselli?
Mi colpisce anche il verbo “delegittimare” riferito alla differenza sessuale. Quindi l’appartenenza e la tendenza sessuali andrebbero “legittimate”. E io sarò lento ma continuo proprio a non capire. Perché la natura non ha alcun bisogno di essere legittimata, non essendo essa in alcuna relazione con alcuna legge se non con la propria. Anzi direi che se una legge umana trovasse illegale – che ne so – la forza di gravità, dovremmo fare strage di tutti coloro che ne sono soggetti oppure dovremmo cambiare la legge.
Cambiare le idee.
Oppure mettiamola così, senza giudizi sulle idee che lei porta avanti: possiamo provare a trovarne altre? A trovarne ancora? Altre idee, altri modi di vedere. Così, si potrebbe considerare di lanciarsi nella versione Chiesa 2.0? Tanto la versione 1.0 ce l’abbiamo di scorta e possiamo sempre tornarci se quel che troviamo non ci piace.
Per cui coraggio, don Landi, non si butti giù. Se aveva paura di essere stato maleducato stia tranquillo. E’ stato molto a modo.
La pace sia con lei. Dico davvero.
Ciao Giovanni, stampo queste tue riflessioni, direi “puntualizzazioni” perché le condivido pienamente. Ad alcuni amici le invierò direttamente. Come puoi immaginare, l’argomento ‘gender’ è oggi più che mai discusso.
Ciao Giovanni, stampo queste tue riflessioni, direi “puntualizzazioni” perché le condivido pienamente. Ad alcuni amici le invierò direttamente. Come puoi immaginare, l’argomento ‘gender’ è oggi più che mai discusso.