Tra qualche giorno inizierò un nuovo percorso di analisi cinematografica a Bergamo. Lo dico soprattutto con un senso di gratitudine verso Giuseppe Perico e Caterina Doni. L’anno scorso avevo saggiato l’ospitalità dei bergamaschi, l’educazione e persino il rigore con cui organizzano gli eventi. Ma quest’anno c’è qualcosa in più, sulla quale mi rendo conto che gran parte del mio lavoro si costruisce: la fiducia. Giuseppe e Caterina sanno che sarà la prima volta che presenterò questo percorso. E’ il frutto dell’ultimo anno di ricerca. Il materiale è ancora in formazione, magmatico, mobile, incerto. Vivo ogni tanto questo miracolo: qualcuno che ha voglia di tuffarsi in una strada senza sapere dove porterà, qualcuno che mi sceglie come compagno di viaggio. Mi piace chiarire sempre ai miei allievi e ai gruppi con i quali mi capita di lavorare che… non lo so. Non so intorno a cosa stia girando il mio lavoro. Sento solo una calamita nello stomaco che mi attrae verso una prospettiva, cerco un angolo per guardare da un’altra verità. Ogni tanto uno si schianta, ogni tanto uno trova qualcosa, magari per un po’. Metti un piede su un terreno cedevole, ma se lavori con intensità magari ti serve comunque per passare in un terzo posto dove non saresti arrivato. Servono tutti i passaggi.
Allora.. spero che sarà bello per tutti noi che attraverseremo questi 6 film secondo una via per me solo appena esplorata.
Grazie di cuore, a presto.
Chi volesse fare un salto a Bergamo un lunedì sera… è qui:
Elementi del conflitto
Anche quest’anno è stata una bellissima avventura e una sfida intellettuale impegnativa.
E l’anno prossimo?
Io ci provo… a me piacerebbe capire come le immagini e la fotografia sono al servizio del racconto.
Grazie!
Grazie a te Matteo. Ancora una volta stupito dall’accoglienza dalla cortesia e dal rigore della vostra città. Un abbraccio carissimo e sì – anche io spero – arrivederci a presto!