Life Coaching e Cinema – Come ottenere quello che voglio – Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
Costruire una storia, leggere la vita.
Costruire una storia, costruire una scena, implicano l’osservazione della vita vera. E solo in seguito una pur fondamentale tecnica. Il Life Coaching ha in sé l’intento di ascoltare, di cogliere e di raccogliere gli elementi personali e relazionali di ognuno di noi. Leggere una scena, leggere un film, sono modi per capire meglio i funzionamenti della vita. Per imparare a leggerli a volte è molto utile provare a scriverli. Un ribaltamento di quello che ci insegnano a scuola: leggi se vuoi imparare a scrivere diventa scrivi se vuoi imparare a leggere. Ovviamente è un paradosso che non vuole negare la verità della prima frase.
In questo video osserveremo le strategie di una donna speciale: Mildred. Staremo con lei passo passo verso la conquista del suo obiettivo e cercheremo di carpirle qualche segreto strategico.
Qui, fonte wikipedia, le informazioni di base per chi non conoscesse questo film.
Trama del film:
Ebbing, Missouri. Mildred Hayes è una madre divorziata e con un figlio a carico, Robbie. A sette mesi dalla morte dell’altra sua figlia, Angela, violentata e bruciata viva, si accorge che sulla strada che porta alla sua casa vi sono tre cartelloni pubblicitari in disuso. Decide di affittarli dall’agente pubblicitario Red Welby e vi fa affiggere sopra tre frasi: “Stuprata mentre stava morendo”, “E ancora nessun arresto”, “Come mai, sceriffo Willoughby?”. I suoi concittadini hanno sempre compatito la situazione di Mildred, ma di fronte a quest’accusa esplicita in molti si ergono in difesa dello sceriffo Bill Willoughby, membro stimato della comunità, che tra l’altro, stando alle voci, soffrirebbe di un tumore al pancreas in fase terminale. Fra questi vi è Jason, un poliziotto con problemi di violenza e di alcolismo, che vede in Bill una sorta di mentore.
Mildred e Robbie diventano il bersaglio di piccoli soprusi e minacce, che si aggravano ulteriormente dopo che la donna viene intervistata da un telegiornale locale. Bill capisce la rabbia che Mildred cova, ma è altresì convinto del fatto che lui e i suoi uomini abbiano fatto tutto ciò che era in loro potere per scoprire i colpevoli della morte di Angela: con poche prove e senza alcun testimone oculare è difficile muoversi in una qualunque direzione, e il DNA del colpevole ritrovato sul cadavere di Angela non corrisponde a quello di nessun abitante del luogo. Mildred non accetta però ragioni, e ribadisce la sua ferrea volontà nel mantenere i cartelloni anche all’ex marito Charlie, giunto in città dopo aver visto il servizio televisivo per chiederle di farla finita con quella storia. Charlie ricorda a Mildred che fu per certi versi proprio lei causa della morte di Angela: la sera dell’omicidio, infatti, rifiutò di prestare l’auto alla figlia, e la costrinse così ad andare in città a piedi, da sola.
Nel frattempo, la salute di Bill si aggrava: nel corso di un interrogatorio con Mildred sputa sangue, ed è così costretto a farsi ricoverare in ospedale. L’indomani viene dimesso, e decide di prendersi un giorno di vacanza per trascorrerlo con la famiglia. Felice di essere stato con i suoi cari e senza troppi rimpianti sulla coscienza, la sera stessa si spara, dopo aver scritto tre lettere: una indirizzata alla moglie, nella quale le spiega di essersi voluto risparmiare i lunghi mesi di chemioterapie e di sofferenze che lo attendevano; una indirizzata a Mildred, nella quale le assicura di non essersi ucciso a causa sua, e tuttavia di essere curioso circa le reazioni dei suoi concittadini, che indubbiamente attribuiranno la colpa del suicidio a lei; l’ultima lettera è destinata a Jason.
Questi, licenziato da Abercrombie, il successore di Willoughby, per aver aggredito mentre era ubriaco Red Welby, è costretto a recarsi in centrale dopo l’orario di chiusura per ritirare la lettera, in cui Bill scrive che lo stima molto, ma lo invita anche a moderare il suo fare violento, perché non gli permetterà mai di farsi strada nella vita. Mentre Jason sta leggendo, da fuori Mildred, che pensa che la struttura sia sgombra, inizia a lanciare contro la caserma delle bottiglie molotov dandole fuoco. Vuole infatti vendicarsi, poiché i suoi cartelloni sono stati dati alle fiamme il giorno prima, e pensa che i responsabili siano i poliziotti. Jason riesce a uscire in tempo, senza sapere che Mildred è la causa dell’incendio, ma le ustioni sul corpo lo costringono a una breve degenza in ospedale.
Qualche giorno dopo viene dimesso, e nel corso di una serata al pub origlia una conversazione fra due uomini: uno di essi si sta vantando dello stupro e dell’omicidio di una giovane ragazza, avvenuto 9-10 mesi prima, e secondo modalità sospettosamente analoghe alla violenza subita da Angela. Jason prende il numero di targa della sua auto, e graffia l’uomo, per avere un campione della sua pelle. Fra le poche prove indiziarie della morte di Angela vi erano infatti alcune tracce di DNA, e Jason pertanto consegna il campione ai poliziotti, sperando che riescano a identificare lo stupratore nell’uomo del pub; contatta anche Mildred, dicendole che forse sono sulla buona strada per scoprire i colpevoli. Questo riaccende un barlume di speranza nella donna.
Le speranze però si rivelano infondate: Abercrombie informa Dixon che il campione di DNA non corrisponde a quello trovato sul corpo di Angela, che l’uomo era all’estero in servizio militare e che le informazioni al suo riguardo sono riservate. Tuttavia Jason è certo del fatto che l’uomo del pub sia, se non il violentatore di Angela, comunque uno stupratore, e così fa una proposta a Mildred: grazie alla targa dell’auto ha scoperto che l’uomo vive in Idaho, e quindi la donna potrebbe recarsi da lui per farsi vendetta da sola, lenendo così in parte il dolore per la scomparsa della figlia. Mildred accetta, e il giorno dopo i due partono assieme. Sulla strada, Mildred chiede a Jason se sia proprio sicuro di voler uccidere l’uomo, e questi le risponde di no, rivolgendo poi la stessa domanda alla donna, che risponde di non esserlo neanche lei. I due decideranno cosa fare strada facendo.
Era: Life Coaching e Cinema – Come ottenere quello che voglio. Di Giovanni Covini