Qualche tempo fa l’amica Anna ha messo sul suo blog questo brano delle lettere a un giovane poeta di Rilke. Le avevo quasi dimenticate e invece sono bellissime. E credo che, poeti o no, valgano per tutti quelli che scrivono, che pensano storie. Poi le rileggo e mi dico… che forse valgono proprio per tutti.

 

Come potremmo dimenticare quegli antichi miti
che stanno all’origine di tutti i popoli, i miti dei draghi
che nell’attimo estremo si tramutano in principesse?

Forse tutti i draghi della nostra vita sono principesse
che attendono solo di vederci una volta belli e coraggiosi.
Forse tutto l’orrore non è in fondo altro che l’inerme,
che ci chiede aiuto.

E allora tu non devi spaventarti
se davanti a te sorge una tristezza,
grande quanto non ne hai mai vedute prima;
se una inquietudine, come luce e ombra di nuvole,
scivola sulle tue mani e su tutto il tuo agire.

Devi pensare che qualcosa accade in te,
che la vita non ti ha dimenticato,
che ti tiene in mano e non ti lascerà cadere.

 

Lettere a un giovane poeta – Rainer Maria Rilke

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