La signora è austera e gentile. Sa di fare uno dei gelati migliori di Milano, ma ha quel rigore antico per cui non si fa pubblicità, non dice mezza parola più del necessario. Lavora e sorride sempre, anche quando un po’ di tempo fa non era stata bene. I gelati non si vedono, ci sono solo i cartelli con i gusti. Davanti a sé ha i coperchi di metallo senza alcuna scritta. Nessuna grazia ad attirare, nessun colore farlocco. Il pistacchio è marroncino, la mela verde è bianca. Tutto come dev’essere. Niente latte nei gelati di frutta, ingredienti scritti in grande sui cartelli per il pubblico.

Devo prendere il gelato per stasera, si va da amici e bisogna accompagnare una torta. Le descrivo la torta e la signora mi consiglia. Scorro i nomi dei gelati perché hanno sempre qualcosa di speciale. Stavolta vedo che hanno fatto il gelato di cachi. “Gelato di cachi? Fa anche quello? Qui avete sempre qualcosa di nuovo” La signora sorride: “No, non facciamo gusti nuovi, facciamo le cose di stagione. Adesso è il tempo”. Mentre riempie la vaschetta del gelato alla crema che mi ha consigliato mi viene l’insana ispirazione: “Mi faccia anche una vaschetta più piccola, con il gelato di cachi.” Penso che nei prossimi giorni lo assaggeremo insieme a casa. La signora sorride e annuisce. Intanto mi chiede: “E chi l’ha preparata questa magnifica torta?” – “Il Governo – faccio io – mia moglie”.

Sono fiero della breve risata che le ho estorto. “Ah lei la chiama il Governo?” – “Sì, io naturalmente sono l’Opposizione. Sempre in trincea”. Lei stende la carta lucida sul gelato prima di posare il coperchio. “Figli?” – “Due”. La prima vaschetta sulla bilancia. Prende la seconda, quella per il gelato di cachi. “Anni?” – “Il grande 13 la piccola 7”. – “Oh, allora non ha ancora visto niente del Governo. Il Governo sono loro quando crescono. Vedrà sua figlia.” – “Sì eh? Già mio figlio, adesso…” – “Si fidi di me che ci sono passata. Diventano incontrollabili e ribaltano, ribaltano: tutto quello che ieri era così diventa cosà. Poi adesso ci sono anche queste novità, internet, tutte queste cose…”

Guardo la sapienza delle sue mani che prendono il gelato di cachi e lo mettono nella vaschetta. Non so perché mi chiedo che numero di gelato sarà, per quelle mani. “Sa, io su internet ho deciso di non mettere nessun filtro per l’infanzia. Magari le sembro matto e mi auguro di non pagare cara questa scelta. Ma non sono convinto che l’incontrollabile possa essere controllato.” La signora si ferma. “Guardi, io non lo so perché ormai le mie figlie sono grandi. Ma c’è un solo modo di proteggerli: lei ci parli con suo figlio che ha 13 anni. Ci parli sempre, ci parli sempre anche quando  non risponde.” Mentre me ne vado mi rimane addosso il lampo d’intensità che è uscito da quella donna così misurata. Parlarci sempre, anche quando non risponde.

Ovvio che tornando verso casa pensi allo specchio cui penso sempre: come è fuori così è dentro. Parlarmi sempre, intendo a me stesso. Anche quando non rispondo. Sentire che non rispondo. E continuare a parlarmi. Diventare genitore di me stesso nel senso buono in cui ognuno di noi deve cura attenzione e amore a se stesso. La parte non cresciuta di noi, la parte ferita che talvolta si chiude e non ne vuole sapere, come un adolescente in camera sua con la porta chiusa e le cuffie.

A casa metto in freezer i gelati e chiudo il cerchio del senso: parlare insieme significa non pretendere necessariamente una risposta. Nemmeno da se stessi. Le risposte – se arrivano – forse lo fanno come i gelati della signora: quando è il tempo. Si tratta anche di attendere. Vuoi vedere che parlare insieme passa dalla capacità di tacere..

 

0 risposte

  1. E’ perchè per Giovanni non c’è nulla di banale, quando indossi un pensiero e lo senti strano, un poco usurato, come una camicia che indossi da troppi giorni, dallo a Giovanni, te lo rendera pulito, profumato di fresco, pronto da sfoggiare nelle migliori occasioni… grazie! MM

  2. Passi: pubblicizzala sottovoce, la gelataia che fa i gelati come si deve.
    Pero’ la prossima volta che ci vediamo ci incontriamo da lei.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *