“Se vogliamo rendere credibile il nostro personaggio, non dobbiamo mai appellarci ai fatti. Generalmente, in un articolo di cronaca o in un saggio storico vengono citate le fonti su cui essi si basano, ma nella narrativa non esiste questa possibilità. Il modo peggiore per giustificare un fatto o un personaggio poco credibile è quello di affermare che c’è già stato un altro caso simile

    La narrativa non ha niente a che vedere con ciò che è già accaduto. Essa si occupa di ciò che accade. Il compito dello scrittore non è quello di creare dei personaggi che rispecchino fedelmente la realtà, bensì quello di creare personaggi che sembrino reali e plausibili.”

Orson Scott Card, “I personaggi e il punto di vista” 

0 risposte

  1. Non potevo rimanere impassibile al tasto personaggi… La maggior difficoltà per un autore è capire il proprio personaggio e, una volta compreso il suo vasto universo interiore, disfarlo e dimenticarlo per seguirne le mosse. Credo che la cosa migliore, quando si scrive, sia la sorpresa. La sorpresa della scoperta per il lettore/spettatore ma, a monte, la sorpresa/ scoperta dell’autore che pedina il proprio personaggio per lasciarsi sbalordire da questo. L’autore deve sorprendersi… altrimenti non potrebbe sorprendere. Il suo personaggio, come giustamente affermato da Scott Card, non è stato. E’. Quindi è in continua evoluzione. L’autore deve conoscerlo profondamente, sapere tutto di lui, conoscere ogni sua paura, ogni suo amore, affetto, sogno… ma tutto questo serve solo per partire… all’inseguimento.
    Ecco…

  2. Grazie Sabrina ! Forse non tutti sanno che Sabrina è Sabrina Gioda, autrice di due romanzi molto belli grazie ai quali ci siamo conosciuti. Più passa il tempo, più riconosco che le storie, le trame, le strutture profonde sono un numero alquanto contenuto, ed è vero, quindi, che tutto è già stato detto. Ma il personaggio… è una persona. Solo di quelle vive oggi ce ne sono sei miliardi, nessuna uguale. Lo so che gli americani insegnano che storia e personaggio sono così legati che nessuno dei due è prioritario rispetto all’altro. In teoria dovrebbe essere vero. Ma alla fine, ogni volta mi convinco del contrario…

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