INT. MATTINA – CUCINA / SALA DA PRANZO
Francesca, due anni a Febbraio, è seduta sul seggiolone.
Vicino a lei, il papà le somministra pezzetti di cioccolato di cui va ghiotta.
FRANCESCA
E la mamma ?
PAPA’
Adesso arriva.
FRANCESCA
E tu ?
PAPA’
E io vado a lavorare.
Francesca mette in bocca un pezzetto di cioccolato prima di aver finito quello precedente. Tenta con una certa fatica di ridurre l’agglomerato a dimensioni possibili.
Il papà si alza e va a prendere un bicchiere e una bottiglia d’acqua.
PAPA’
Un giorno ti strozzi se continui così.
FRANCESCA
(Biascicando con la bocca piena)
E dove vai tu ?
Il papà ritorna da lei, le versa l’acqua, si siede e glie la porge. Francesca rifiuta subito con un gesto della mano.
PAPA’
Vado in studio.
FRANCESCA
E cosa fai ?
PAPA’
Mi hanno dato una storia che ha qualche problema
e io cerco di farla funzionare.
Francesca deglutisce un pezzetto di cioccolato e la sua mano prende il pezzo successivo.
FRANCESCA
Ma lo fai di lavoro ?
Sarà dura, ragazzi….
A cosa si riferiva Francesca? Alla storia da aggiustare o a ciò che il papà stava facendo? Il dialogo fa pensare alla storia da aggiustare, anche se Francesca non può capire il significato di un simile lavoro; il contesto farebbe pensare di più a ciò che il papà stava facendo. “Mi hai spezzettato il cioccolato, mi hai portato l’acqua da bere…fai questo di lavoro? La baby sitter si occupa di me perché lo fa di lavoro, la nonna si occupa di me perché mi vuole bene. Anche la baby sitter mi vuole bene e anche la nonna lavora per me, ma dov’è la differenza?” Francesca non ha espresso questo pensiero, ma qualcosa sta ruminando nella sua mente e sfocerà, prima o poi, in questo pensiero. Un giorno troverà qualcuno che le dirà: “Questo lo faccio per i soldi che mi danno”. I soldi escludono che si faccia per amore? Amore significa fare le cose perché siano belle, metterci del nostro, fatica, fantasia, gusto, talvolta passione. Se compiamo il nostro lavoro, quello che ci procura i soldi per vivere, con amore, il modo diventa più bello.
Per amore il papà ha spezzettato il cioccolato, per amore ha portato da bere, per amore ha accettato il rifiuto sdegnato di Francesca, per amore aggiusta una storia zoppicante…perché Francesca cresca sana (senza strafogarsi), perché ci sia una storia più bella, che trasmetta con chiarezza pensieri che inducono ad amare la vita.
per me semplicemente è preoccupatissima…..
No, non lo fai di lavoro. Lo fai per necessita’, e incidentalmente ti si impone di farlo anche per lavoro.
Visto da fuori il tutto sembra piu’ chiaro: scrivi per necessita’, non puoi fare a meno di dare vita a personaggi che hanno bisogno di realizzare la loro storia.
Probabilmente e’ difficile spiegarlo a una bimba, ma in fondo… che bisogno c’e’ di spiegarle tutto? Man mano che diventera’ grande e imparera’ a conoscere il suo papa’ sempre meglio, se ne accorgera’ da sola. E sapra’ rispondere molto meglio di quanto stiamo cercando di fare noi.