224. E’ il numero sentenziato dalla macchinetta per me. Prima di fasciarci la testa vediamo a che punto sono arrivati. Ma la risposta non sarà buona, lo capisco perché la posta è stracolma, di più. E sono al 122. 102 numeri, 102 bollettini, telegrammi o vaglia prima di me. Sportelli numerati: 6. Dipendenti attivi oltre il vetro: 2. Fanno 50 persone a testa prima che uno dei due chiami me. Anche se ci mettessero un minuto a persona…

    Allora ti metti a guardare. Sedie disponibili: 20. Anziani in piedi: incalcolabili causa millimetrico ma costante ciondolamento. Dico bene, qualcuno si arrenderà no ? Magari una decina, farebbero già 45 persone a testa. Perché dall’altra parte della città mi comincia la riunione. Però se mi guardo intorno capisco che a tutti inizia una riunione. O una visita dal dentista. O un colloquio con il professore. Due anziani parlano a voce polemicamente alta: e quello là, quel biundina là d’un comunista con l’orecchino, che stava là sensa fà nient… el sarà in vacansa !

    Mi dico che se non faceva niente anche se non c’è non ci cambia niente. Oppure qualcosa faceva, e allora il problema è l’orecchino. Che, penso divertito, in alcune idee di mondo dev’essere comunista di per sé. Da dietro il vetro uno dei due impiegati prega i due signori di parlare più piano, che non riescono a lavorare. Il fatto è che lui si deve sgolare perché noi lo sentiamo, e quindi qualche dubbio sulla serenità del soggetto inizia a serpeggiare fra noi 100 amici al di qua. C’è chi lo bolla come maleducato, chi come povero pezzo di rifiuto organico. Propendo invece per l’ipotesi del fine antropologo in fase di sperimentazione su cavie inconsapevoli. Pavlov con l’ochetta gli fa uno spiffero e a pochi metri da noi certamente il gruppo di controllo veleggia alla media di 5 utenti sbrigati al minuto.

    Poi entra lei. Giovane. Carina anche se un po’ volgare.  Ha due cani al guinzaglio. Molto belli, ma molto giovani e entusiasti di vivere. Per loro la posta in quelle condizioni è una tentazione tutta da annusare, e quindi tirati tra il fiuto e il guinzaglio, latrano, uggiolano, mugolano e insomma alla fine abbaiano francamente. Infastidita a morte dalla questione spunta l’altra. Bionda occhi chiari, sui 45. Vestita bene e pulita ma con una luce alterata negli occhi.

    Lancia un grido lacerante. Poi: “Qui è tutto pieno di diavoli ! Qui è tutto pieno di diavoli !” Bene, mi dico, questo va sul blog. “E brava tu ! Brava ! Con i cani ! Ci sono le leggi lo sai almeno questo o no ?” La ragazza con i cani finge indifferenza. Ma l’altra non si arrende e moltiplica i decibel, con estrema soddisfazione del vecchietto tacitato poc’anzi, che guarda compiaciuto il dipendente oltre il vetro e gli si legge negli occhi “Tiè!”

    “Vai via ! Vai fuori di qui con quei cani !” La ragazza a questo punto non può più fingere indifferenza e noi 120 (il numero degli amici nel frattempo cresce, ormai pensavamo di aprire un social network) la guardiamo in attesa di risposta. Lei ha un’alzata di ingegno puro. Si fa calmissima e si avvia verso la sua antagonista: “Lo sa signora che io sono proprio contenta per lei ? Perché se questi sono i suoi problemi significa che non ne ha di più gravi nella vita”. Affermazione alquanto inaspettata in effetti, che ha il terribile difetto di distrarre i due operatori che rallentano il loro lavoro.

    L’altra non si dà per vinta ed esce con il gran finale: “Tuuu ! Tu sei un errore di Dio degenerato in femmina !” Tutti ci guardiamo e ormai nessuno più ricorda se si trovi lì per un bollettino o per un vaglia, la Posta è un girone dantesco, Virgilio e Beatrice se la spassano al di là del vetro con i nostri bollettini in un sacco di spazio e noi siamo dannati all’eterna attesa con soli 20 posti a sedere, due cani e un vecchietto di destra. Un signore con il giubbotto di pelle nero le si avvicina prima che la ragazza possa risponderle o che peggio lo facciano i suoi cani, e cerca di calmarla. “Su dai, signora, siamo tutti un po’ nervosi…” L’idiota viene detronizzato così: “Tu prova a toccarmi ed è subito Apocalisse”. 

    Poi quella dei cani va a prendere aria. Tanto la cosa non sarà veloce. L’altra si siede e ogni tanto si fa ancora sentire a voce alta.

    Grazie alle Poste Italiane, che ci offrono ogni volta molto più di quello che ci aspettavamo.

     

     

0 risposte

  1. si assolutamente d’accordo… anzi per favore ora vai alla Asl, poi all’ufficio anagrafe, un saltino allo sportello immigrazione ed infine ritorni alla posta…

  2. Venerdì ero in giro con i bambini, scatta il rosso che ancora cinque o sei non hanno attraversato, pero’ un motorino si infila e pretende il suo verde. Io, un po’ sarcastica, fermo i miei nanetti e dico “Beh, se anche non me li stiri e’ uguale…”. Il tipo si ferma, alza la visiera e comincia a inveire sul fatto che dobbiamo stare piu’ attenti e poi, chicca all’italiana, conclude “Io sono un ufficiale dei Carabinieri e lei un’insegnante, le dovrei fare una contravvenzione”. I bambini sghignazzano, la maestra non ha voglia di cercare risse, scatta il verde. Non gli do la soddisfazione di mettermi a discutere, ma in cuor mio penso che “lei non sa chi sono io” non tramonta mai…
    Anna

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