Domenica. Pomeriggio a studiare una poesia con Samuele, 8 anni. Francesca, 2 e mezzo, sente dire per un’ora: “Ripeti”. A un certo punto vuol essere parte della cosa e dice: “Papà, ripeti con me il mio compito”.
“Va bene – dico – cosa devo ripetere ?”
“Balu bibu bubu babu”.
“Allora: Balu bibu bubu babu”.
“No dai papà. Basta con questo inglese, ripetimelo in italiano”.
Rido e penso che la mia richiesta spesso non è diversa quando mostro un lavoro appena finito: per favore, traducimi quello che ho detto.