
Sono in una regione con pochissima rete. Approfitto di un breve varco per girare quanto ricevo da Facebook. Prima di rispondere a Tarantino che non è vero quello che dice, proviamo da italiani a leggere le sue parole come se fossero le parole di un amico preoccupato per noi. Dobbiamo riuscire a guardarci da fuori. In una recentissima mail un produttore che stimo molto, mi ha scritto: Giovanni, non ci sono più soldi per il cinema di qualità. Fa rima con l’altro, quando andai a Roma un paio di anni fa. Mi sentii dire, a sceneggiatura nemmeno aperta: Se è drammatico, no. Bene, queste che seguono sono le parole di Tarantino.
Il cinema italiano mi deprime. Lei forse vedrà più film italiani di me, ma quelli che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutti uguali. Non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Me lo dica lei. Ho amato così tanto il cinema italiano degli Anni 60 e 70 e alcuni film degli Anni 80, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia.
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