“La pace, nel senso di assenza di guerra, è di scarso valore per chi sta morendo di fame o di freddo. Non eliminerà il dolore della tortura inflitta a una persona messa in prigione per le sue idee. Non conforta coloro che hanno perduto i loro cari in alluvioni causate dall’insensato disboscamento in un paese vicino. La pace può durare solo dove sono rispettati i diritti umani, dove la gente è ben nutrita, e dove gli individui e le nazioni sono liberi.

    La vera pace con noi stessi e con il mondo intorno a noi può essere raggiunta solo attraverso lo sviluppo della pace mentale. Gli altri fenomeni sopra citati sono interrelati in modo analogo. Così, per esempio, vediamo che un ambiente pulito, la ricchezza o la democrazia significano poco di fronte alla guerra, specialmente di tipo nucleare, e che lo sviluppo materiale non è sufficiente ad assicurare la felicità umana.
Il progresso materiale è ovviamente importante per l’avanzamento umano.

    In Tibet, abbiamo prestato troppa poca attenzione allo sviluppo tecnologico ed economico, e oggi ci rendiamo conto che questo è stato un errore.
Allo stesso tempo, lo sviluppo materiale senza sviluppo spirituale può anch’esso causare gravi problemi.
In alcuni paesi, si presta troppa attenzione alle cose esterne e si dà pochissima importanza allo sviluppo interiore. Io credo che entrambi siano importanti e debbano essere sviluppati fianco a fianco in modo da ottenere un buon equilibrio tra di essi.

    I tibetani sono sempre descritti dai visitatori stranieri come gente felice e gioviale. Questo fa parte del nostro carattere nazionale, formato da valori culturali e religiosi che pongono l’accento sull’importanza della pace mentale ottenuta grazie a un sentimento di amore e benevolenza per tutti gli esseri senzienti, sia umani che animali.
La pace interiore è la chiave di tutto: se avete la pace interiore, i problemi esterni non influenzano il vostro profondo senso di pace e tranquillità.

    In queste condizioni di spirito, si possono trattare le situazioni con calma e ragione, mantenendo la felicità interiore. Questo è molto importante; senza la pace interiore, per quanto confortevole sia materialmente la nostra vita, restiamo spesso preoccupati, turbati o infelici a causa delle circostanze.
(…) Per concludere, permettetemi di condividere con voi una breve preghiera che mi dona grande ispirazione e determinazione:

Finché durerà lo spazio,
e finché rimarranno degli esseri umani,
fino ad allora possa rimanere anch’io
a scacciare la sofferenza del mondo.

 

Vi ringrazio.”

 

Sua Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet
Dal Discorso di Oslo del 10 Dicembre 1989, cerimonia del conferimento del Nobel per la Pace. 

0 risposte

  1. Certo che dall’89 ad oggi ne abbiamo fatti di passi indietro………….
    E’ un mondo di sordi…………………………………… auguri sottovoce per chi ha anche solo un minimo di udito………………… mauro

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