A volte stiamo male al pensiero di aver fatto del male. Abbiamo chiamato questo star male “senso di colpa”. Abbiamo capito che ce l’hanno inculcato da piccoli e ci siamo armati per combatterlo.
Essere liberi dai sensi di colpa è una grande conquista e non è sempre facile ottenerla. E’ un bene liberarsene, perché il senso di colpa non ha niente a che vedere con il dolore che possiamo aver provocato. Riguarda solo l’immagine che abbiamo di noi e la voglia di prendere le distanze da un’azione di cui non siamo esattamente orgogliosi.

A volte con i sensi di colpa ci si libera anche del senso di responsabilità. Magari adesso sappiamo come sentirci meglio, ma pare che l’altro il male che gli abbiamo fatto continui a sentirlo.

C’è un modo per tagliare la testa al toro e capire: ascoltare che cosa l’altro ha da dirci di noi. Essere disposti a questo momento delicato, che può – come nel caso di Samantha – essere doloroso e umiliante. Metterci di fronte al fatto che forse non siamo le persone che pensavamo di essere. L’umiliazione peggiore è sempre e solo questa. Al tempo stesso, è una cura di realtà.

Questo momento non ha a che vedere con il senso di colpa né con la colpa. Ha a che vedere con l’identità. Ci dice che cosa abbiamo fatto e chi siamo. Ma l’altro che ci parla di noi certe volte è un salto nel buio e ci vuole molto, molto coraggio per starlo a sentire.

Before I Fall – Giorno 6 – II Parte

https://vimeo.com/325028658

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