Parte conclusiva della lettera della 20th Century Fox a tutti i lavoratori dello spettacolo sull’informazione di guerra. 5 marzo 1943.


 

III. Quelli che stanno con noi. Gli Alleati.

a) I nostri alleati sono persone, non stereotipi. Essi vivono e amano e ridono e piangono proprio come facciamo noi. Mostrateli come sono. Evitate i terribili e logori ‘tipi’ , l’inglese “Bah Jove” con il monocolo, o il londinese “H’I say”, o il buffo cinese della lavanderia o il russo mujik con la barba.

b) I nostri alleati hanno forza e coraggio, intelligenza e dignità. Sfidate i critici della Gran Bretagna, mostrandone il coraggioostinato che l’ha sostenuta attraverso i giorni neri di Dunkerque e il blitz, la brillante sconfitta di Rommel, il coraggio e l’ardire della RAF. Mostrate la pazienza e la forza della Cina nel suo lungo, solitario confronto con il Giappone. Rispondete alla bugia, ispirata dall’Asse, che l’ideologia politica russa minaccia il mondo. Svelate la tradizione russa di osservanza scrupolosa degli impegni presi in trattati, e i molti avvertimenti della minaccia fascista che essa diede. Raccontate la storia del progresso russo nei passati 20 anni.

c)  Mostrate che l’Affitti e Prestiti è una strada che procede in due direzioni. Raccontate dei nostri ragazzi in Inghilterra, Irlanda, Australia, ecc., nutriti, ospitati e vestiti dai nostri alleati. Rimarcate il fatto che un carico di cibo in affitto – prestito e rifornimenti alla Russia o all’Inghilterra potrebbero prendere il posto di un carico di nostri ragazzi mandati incontro a una possibile morte o a una ferita sul campo.

d)  I Filippini non dovrebbero essere presentati solo come cuochi leggermente stupidi ma buoni, o camerieri o maggiordomi. A Bataan e Corregidor i Filippini hanno provato di essere un popolo coraggioso e grande. Gli dobbiamo molto.

e) Evitate caratteristiche denigratorie degli alleati o di popoli neutrali. Comunque, individui di qualsiasi nazione possono interpretare il ruolo dei ‘cattivi’ qualora si sia provveduto a chiarire che essi non sono tipici del loro popolo.

 

    Negli anni della guerra il Pentagono non entrò, se non marginalmente, nella produzione cinematografica di documentari, ma per lo più usò Hollywood, che riuscì a produrre cortometraggi di grande impatto emozionale. L’apporto di Hollywood all’informazione di guerra fu realmente essenziale ed è riassunto in una relazione di Joseph H. Hazen del 17 settembre 1943, in cui è illustrata l’imponente cooperazione, volontaria e senza profitto, dell’industria cinematografica con il Governo nello sforzo bellico.”

 

Fonte: ‘L’america e il nemico’, di Adele Rosazza 

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