Gironzolo, domenica mattina in attesa di cominciare a lavorare con i giovani attori di Vernicefresca. Guardo intorno una città che non conosco per niente. La gente non è molta e fa la spola tra l’uscita della chiesa e l’ingresso della pasticceria. Un monumento ai caduti del bombardamento del ’43. Il monumento è stato eretto nel 1958. Mi sorprendo a pensare che non è mica tanto tempo fa. Quel monumento ha più o meno l’età di mia sorella e – quando fu eretto – il bombardamento del ’43 era cosa di solo 15 anni prima : è appena ieri.

Allora alzo lo sguardo e cerco i piani alti delle case, delle più antiche. Quelle che dovevano esserci quel giorno. Chi può dirlo con esattezza. Un prete attraversa a passo rapido, contratto, breviario stritolato fra le mani e sguardo in basso. Sparisce dietro un portone e se lo richiude alle spalle come se fosse in canottiera a zero gradi. Attraverso la piazza e vedo piccoli, normali detriti, interventi urbani lasciati a metà. Un ragazzo mani in tasca sta scegliendo la torta prima di entrare nella pasticceria.

C’è un bar, si chiama  Scusate il ritardo. Un riverbero del grande Troisi. Era il 1983, penso. Quarant’anni dopo il bombardamento di Avellino. Tre anni prima c’è il novembre dell’80: il grande terremoto. Non so come fosse prima, non so se non sia stata ricostruita uguale, non ho idea. Oggi, Avellino mi sembra un gatto bagnato che ha deciso di lasciare in disordine il suo pelo. Allora vado alla fontana che sta in centro alla piazza.

Le fontane sono una mia fissa: devo sempre andare a vedere se ci sono i pesci e le monetine. Se ci sono i pesci sono contento. Qui di pesci non ce ne sono: ci sono due monetine e bottiglie di plastica. Avellino, Milano, Italia. Però ci sono scritte, in vari colori di pennarello: 6 – 10 – 2010 giornata indimenticabile. Me lo segno sul palmare tra gli appunti. Scendendo per una via vicina c’è una scritta enorme: Bambina 6 speciale. grazie di esistere. Dal 24.08.2008 al 18.05.2009. Quel muro poteva esserci nel ’43. E’ una casa antica mi pare.

Guardo questo cielo oggi ancora coperto e freddo e mi sembra impossibile che qualche anno fa arrivassero aerei a sganciare bombe. Sul serio se mi fermo e guardo su, lo trovo impossibile. Mi domando anche cosa avrà pensato l’autore della scritta 6 – 10 – 2010, dato che comunque la si voglia vedere mi pare non sia ancora arrivato. Memoria del futuro.

Milano, Samuele deve andare in centro e ce lo porto io. Tempo splendido, merita un giro e una merenda. Passiamo davanti al Duomo. E gli dico di osservare la botta di bianco e di azzurro, comincio a parlare della temperatura di colore. Lui ascolta e mi dice: questo marmo viene dal Duca di Milano che lo donò alla città. Persino Leonardo aveva detto che questo Duomo sarebbe stato impossibile da costruire.

E mi viene in mente Avellino con i suoi bombardamenti, i suoi terremoti, le sue giornate indimenticabili non ancora avvenute. E continuo a camminare dandogli la mano, sospeso tra la Storia e le storie. Entriamo in gelateria. Lui è sicuro: limone e cioccolato. E io penso: storia.

0 risposte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *