Ci sono momenti che non dimentichi più. Passano venti, trent’anni e sembrano sempre vicini perché da quando sono accaduti abbiamo continuato a tenerli con noi. Uno di questi momenti – per me – è stato il mio incontro con questo film. Forse mai prima di allora una storia aveva toccato così profondamente la mia emozione. La cosa bizzarra è che quando lo vidi non solo non ero sposato ma non ero nemmeno fidanzato. Quindi in nessun modo la vicenda poteva riguardare la mia vita. In nessun modo avrei potuto condividere il problema.

Ma…. questo film è magico. E ci sono corde che vibrano indipendentemente dalla nostra situazione personale o da ciò che la vita ci ha fatto conoscere. Mi rendo conto di non aver mai scritto niente di Truffaut, nel senso di non aver mai condiviso in questo piccolo spazio un’analisi “tecnica” sul suo modo di raccontare. E invece se c’è un uomo decisivo nel mio amore verso il cinema quest’uomo è François Truffaut.

Ho più volte espresso il desiderio – una volta morto – di essere cremato. Ma ovunque mi troverò nella mia nuova e piccolissima casetta di legno, mi piacerebbe avere in fianco 5 film che rappresentano la mia vita. Questo dei 5 è certamente il primo.

Ecco perché ho deciso di condividere l’analisi dei primi dieci minuti de La signora della porta accanto. Per ora guardiamoli e basta. Il primo passo per lavorare su un film è dare al film il tempo di lavorare dentro di noi. Dobbiamo fargli spazio. Potete vedere i primi minuti qui (mi spiace, in versione doppiata).

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  1. li ricordo live in una tua lezione!!!!!che bella idea, aver deciso di metterli su blog!!!!comunico a tutti!!!

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