
Mi arriva una mail nella notte, la vedo di primo mattino. Padre Filippo Clerici è morto sul Grignone ieri pomeriggio. Padre Filippo Clerici, insieme a Padre Silvano Fausti, per molti anni ha dato a chi lo ascoltava qualcosa di unico. Qualcosa che su questo blog vado sempre cercando, molti livelli più in basso: uno sguardo che cambi la percezione delle cose, che le renda fruibili, sensate, vere.
Non amo parlare delle mie emozioni personali ma la grande pace che sento a questa notizia credo provenga dal senso che mi sembrava di cogliere nelle sue parole e in quelle di Silvano. Penso, che so, alla mia paura congenita della montagna, e quando ho saputo ho pensato: ti pareva. Non so cosa direbbe Padre Filippo ma sono certo che il suo sarebbe il sorriso consapevole e lieve che aveva sempre. Direbbe forse qualcosa tipo che il vero pericolo è essere lontani da Dio, per cui anzi, la montagna lo ha avvicinato alla vita.
Penso a tutta la normale, necessaria ritrosia rispetto ai pensieri di morte e di sofferenza. E mi ricordo quando sentii raccontare, da Filippo e Silvano, la resurrezione di Lazzaro. Da quattro giorni giaceva nel sepolcro e già mandava cattivo odore. Quei quattro giorni rimandavano simbolicamente alle quattro latitudini del mondo: nord sud ovest est. Significava che in tutto il mondo la morte manda cattivo odore. Che Gesù veniva a cambiare questo sguardo, non a far risuscitare un uomo che presto o tardi sarebbe morto di nuovo.
Qui non si tratta di credere o meno, di essere o non essere cristiani, cattolici, praticanti o altro. Prima ancora di pormi il problema se crederci o no, sento che qui c’è uno sguardo che davvero frantuma il sepolcro nel quale il mio pensiero è rinchiuso. Destabilizzante. Minatorio. Sovversivo. Spiazzante. Chi se ne frega del miracolo, lascialo lì. Non è quello il punto. O meglio, non è Lazzaro il luogo del miracolo: è la tua testa, sei tu che guardi e capisci attraverso la storia di Lazzaro cosa sta avvenendo in te che la leggi. Altra cosa imparata da voi, caro Filippo, che ha cambiato il mio modo di leggere tutto. E continua a cambiarlo.
Sento una grande gratitudine e la condivido su questo blog perché chi dona punti di vista autentici è un vero profeta, qualcosa di significativo nel magma dei canali satellitari, terrestri e pedestri. E’ con il poco che credo di aver capito del vostro sguardo che mi unisco al vostro giorno di dolore e di festa.
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