“E’ difficile. La prima cosa da capire è che è difficile. Il momento della creazione è antitetico rispetto alle cose di cui abbiamo bisogno per vivere e respirare e per mettere un piede davanti all’altro. Dovete trovare un modo per sospendere le vostre esigenze di essere umano per fare in modo di dedicarvi esclusivamente alle esigenze del vostro lavoro. Questo è difficile. Nel basket, quando un giocatore sta per schiacciare la palla e il difensore la scaccia via, a volte si dice ‘Non ci provare di nuovo se sei così debole’. Se volete intraprendere questa strada fareste meglio a farlo con tutte le vostre forze. Direi questo a tutti gli studenti che intendono diventare scrittori.
Non è un gioco e non è per femminucce. Se volete fare un buon lavoro, fare un buon lavoro deve essere la vostra passione principale. Se riuscite a vivere bene e a fare un buon lavoro allo stesso tempo è magnifico. Potreste vivere bene o potreste anche non riuscire a farlo, ma certamente non riuscirete a fare un buon lavoro se non è la vostra passione. E’ come avere un bambino o qualunque altra cosa per cui valga la pena vivere; è concepito e realizzato con sangue e sofferenza. Se volete che vi dica qualcosa di più carino lo farò, ma non sarà la verità.
Questo è il business della vita che è anche il business dell’arte da rendere migliore. Combattete. E’ difficile e il più delle volte, quotidianamente, ogni ora, noi falliamo. Io fallisco e rifallisco e vivo fallendo e cercando di trovare una qualche grazia nel fallimento, e questa è la natura del mio lavoro. C’è una sorta di stordimento in questo ed è consolatorio sapere che stai facendo, nel bene e nel male, quello per cui sei nato, ma è solo questo. Il resto è solo conversazione – i premi, i soldi… se avessi potuto scegliere un modo diverso l’avrei fatto. E’ il modo in cui sono costruito. Bisogna darsi a questo. Creare arte e farlo con umiltà.”
David Milch, creatore e produttore esecutivo di Deadwood