“Non si vuole qui riproporre il vecchio argomento per cui dovreste scrivere su ciò che conoscete; sebbene questo possa (o meno) rivelarsi utile nella scrittura di narrativa, limiterebbe oltremodo la prospettiva del vostro sceneggiare, poiché il film ha bisogno di un pubblico più ampio rispetto alla narrativa. Piuttosto vi diciamo di scrivere solo di cose che vi appassionano, cose che non avete ancora perfettamente compreso, cose su cui non vi dispiace tornare più e più volte.

    Buttate giù le parole che esprimono questi sentimenti. Quali che siano. Un’immagine, una scena, una caratterizzazione, un conflitto, un gesto, un suono, capaci di incarnare la storia che volete raccontare.

    E’ solo quando fermate su carta questo momento concreto, che avete cominciato realmente a scrivere. Una volta fissato, possedete già qualcosa di più grande di quanto possa darvi qualsiasi idea astratta di struttura: potete ritornare a quel momento, e cogliere di nuovo l’impulso che per primo vi ha condotto alla storia. Poi, mano a mano che la storia si chiarisce, potreste sostituire quel momento iniziale con un altro, più adeguato a esprimere ciò che state davvero cercando. Ma non importa: avete cominciato, e da qui ora potete proseguire.

    Come farlo ? Attraverso tentativi ed errori; non vi sono altre strade.  Andate avanti finché non vi perdete. Tornando a dove ancora funziona, riaccendendo le vostre idee, riprendendo i filo, andando nuovamente avanti. Questo processo, teso a mantenere l’intera storia davanti a voi, non è facile. (…).

    Per scrivere bene dovete passare attraverso l’esperienza di apprendere nuovamente a scrivere, ogni volta che cominciate una nuova sceneggiatura. Dovete scoprire da soli perché le strategie che decidete di usare sono efficaci per la vostra storia.”

 

Ken Dancyger, Jeff Rush – “Il cinema oltre le regole” 

 

   Per questo, anche, ogni volta che qualcuno mi chiede se esistano manuali di sceneggiatura sono cauto nel consigliarli. Servono moltissimo. A condizione di dimenticarli tutti nel momento cruciale: quando si scrive.  

0 risposte

  1. “For sale: baby shoes, never worn” (in vendita: scarpine neonato, mai usate). Pare che per scommessa E. Hemingway scrisse questo ‘romanzo’ con sole 6 parole. Sul sito del Corriere della Sera chi vuole può cimentarsi a scrivere il proprio. Auguri.

  2. Non mi sono mai cimentata nello scrivere una storia fino in fondo, forse perché non sono paziente e non aspetto, non le lascio il tempo di emergere. Epperò ne ho lette e viste tante, e comincio a distinguere quelle che per me funzionano da quelle che non mi convincono, quelle che mi prendono da quelle che mi lasciano indifferente. Mi pare già un bel passo avanti…
    La struttura penso che emerga piano piano, chiedendoti di riguardare se quel che hai scritto funziona, se è proprio così che può andare, se non manca un pezzo, se non ti sei lasciata indietro un passaggio che possa dar conto di un altro.
    Scrivere al contrario, a partire dalla struttura e dalle regole, mi sa un po’ di libretto di istruzioni per montare un mobile IKEA. No?
    ciao!
    Anna

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