Quest’anno ho osservato quasi 200 ragazzi che si sono presentati in Paolo Grassi alla selezione per il Corso Attori nella speranza di superare il provino di recitazione.

Ognuno di loro ha una storia, di cui a volte sembra persino ignaro. A molti di loro avrei voluto dire alcune cose. Le dico qui, sperando che possano essere d’aiuto.

Il Coaching, per me, è cominciato proprio dalla recitazione.

Prima di fare un provino, pensa che c’è sempre modo di prepararsi bene. Sono convinto del fatto che ogni risultato possa essere utile e positivo per noi. Se è positivo, perché possiamo individuare le carte vincenti che abbiamo usato. Se è negativo, perché possiamo intuire cosa dobbiamo assolutamente imparare per non sbagliare la prossima volta.

È il percorso di preparazione in senso lato, che propongo sempre agli attori nei percorsi individuali: nessun coach ti può dire se ti prenderanno per fare un film: l’unica cosa su cui possiamo lavorare è mettere te nelle condizioni di dare il meglio di te.

Ancora una cosa. Non è detto che le tue abilità coincidano con i tuoi talenti. Magari non ha il talento per recitare, magari ha avuto ragione l’Accademia quando ha preferito altre persone. Ma il talento della relazione, della creatività, del coraggio, del sapersi mettere in gioco, sono talenti che ti rimangono intatti. E che devi sfruttare per dare piena voce a quello che realmente sei. Perciò se non vieni preso, torna a casa pieno della ricchezza che possiedi dentro di te. Ragiona lucidamente su quali ambiti i tuoi talenti potrebbero confluire. Non farti irretire dalla disperazione che ti dice che dovevi per forza vivere sul palcoscenico. Metti avanti il primo piede e vedrai che la strada si fa.

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