Strana estate, questa. Poggiati con i nostri piedini sul suolo di quest’Italia che sprofonda alla velocità della luce. Certe volte senti quasi un brivido tanto viene a mancare la gravità. Come quando sei a Gardaland e piombi da altezze sconsiderate verso terra, quando lo stomaco risale fino in gola. C’è quasi un’ebbrezza nella disperazione, nella tragicommedia del vedere dove andremo a finire. J.J. Abrams si leccherebbe i baffi per una serie così. Nemmeno Alias, nemmeno Lost sono arrivati a tanto. Non esiste sceneggiatore che possa scrivere 4 o 5 finanziarie con movimenti del tutto contraddittori tra loro e del tutto incongruenti con l’evidenza delle necessità del Paese. Però il colpo di genio non è nei testi delle manovre, ma nelle loro presentazioni. Ponderate, ragionate, concitate. E infine… spumeggianti come lo champagne stappato in onore dell’intesa ritrovata. Avessi detto Tavernello per solidarietà con il paese.
Come in una buona serie americana alla fine tutto si aggiusta, con intrighi degni di una spy story e dialoghi perfetti per una sitcom. Tremonti che commenta Brunetta dandogli ripetutamente del cretino è di una bellezza surreale. Poi si reca con Berlusconi da Napolitano e si mette a litigare con lui, con il Presidente della Repubblica che avrà provato a dirgli “Bbooniii”. Brunetta che nega su you tube l’evidenza di quel che ha detto alla parte peggiore del paese in un altro video di you tube è quasi metafisico (come direbbe Paolo Rossi, lui è metà fisico). I calciatori che scioperano per non pagare la Tassa di Solidarietà senza che nemmeno sia stata approvata e poi millantano cause diverse perché qualcuno deve avergli fatto un disegno alla lavagna di che cosa sia una figura di merda. Cose che hanno accompagnato l’estate italiana e che stento – non solo io – a connettere alla realtà vera, drammatica, dolorosissima di questo Paese.
E’ un incantamento. Quello che gira perfettamente – in questo meccanismo del tutto scollegato da noi cittadini – è la conoscenza dei tempi. Tempi dialettici, tempi comici. Non ci tengono mai a digiuno. Conoscono il momento dell’entrata ed entrano da veri professionisti con la bambanata, la provocazione, il litigio, la sparata giusta per il momento. Non so se sia capitato solo a me, ma nell’ultimo periodo ho sentito parlare di politica sempre così: ma hai sentito cos’ha detto Tizio? E Caio? Una sorta di La sai l’ultima che ottiene quel che vuole: ipnotizzare e stordire. Una commedia ai danni di tutti. Non ride più nessuno ma la commedia va avanti. Qualche sera fa Paperissima ha messo tra le gag quella di un carro armato che procede schiacciando una macchina. L’immagine era chiaramente presa da una città in guerra. Ed è finita su Paperissima. Un frullato. Un frullato di significati sempre più indistinti e confusi, ma con un buon ritmo e una giusta alternanza di toni.
Hanno fatto di noi quel che volevano: degli spettatori. Il contrario del protagonista è l’antagonista. Lo spettatore è quello fuori dai giochi. Bisogna trovare il modo di rientrare nello schermo e di partecipare al duello, almeno come antagonisti. Bisogna smettere di seguire questa Commedia dell’Arte nella quale siamo maestri nel mondo e cominciare a scrivere la nostra storia. In questo quadro terribile, esiste un uomo che guadagnerà 20,5 milioni di euro all’anno per tre anni per giocare a palla. Ma questa è solo una conseguenza. La radice è nel commento che molti tifosi interisti hanno fatto: e adesso noi chi prendiamo? Di fronte a un’enormità come questa noi ci chiediamo chi sostituirà Eto’o. E’ questo che provoca un contratto del genere: è il fatto che dipendiamo da come andrà avanti lo spettacolo. Da cosa dirà Brunetta la prossima volta, da cosa bisbiglierà Tremonti. E naturalmente da quale nuovo oracolo uscirà dal Nostro.
bentornato!!!!!!abbiamo sentito la tua mancanza!!!!
Ma non mi dirai mica che Forlan sia come Eto’o…?? Eh si, la commedia va avanti, alimentata dal suo oppio.
Firmato: uno “spettatore” che ha abdicato ai suoi sogni ed al suo impegno.mamma che brutta cosa…
bentornato davvero. ho pensato esattamente questo, quest’estate. in maniera ovviamente più confusa e disarticolata. ma sopratutto mi sono turbata ancor più dell’aver letto che, appena sbarcato, così, come brindisi di benvenuto, siano stati versati sul conto di eto’o 12 mln di quei 60 che lo aspettano. deve avermi turbato, forse, perchè c’è qualcuno nella mia famiglia che sta ancora aspettando lo stipendio, misero come tutti i nostri, di luglio. quei 12 mln mi sono costati un conato di vomito. e non mi sono chiesta chi sostituirà eto’o. e dopo 13 anni probabilmente non mi abbonerò più…