I’m your man, di Maria Schrader, accetta una sfida narrativamente complicata. Ci parla del rapporto tra esseri umani e androidi, robots e simili.
Un tema trattato ampiamente dal cinema e a forte rischio di banalità e di ripetitività.
Forse non si salva del tutto da questi pericoli, ma la vicenda cui ci introduce mette insieme una relazione di una donna con se stessa che va oltre l’intrattenimento della commedia di fantascienza.
Anche la semplicità del linguaggio visivo fa la sua parte, anche se indulge in una fotografia morbida, ostentata e un po’ romantica che rischia di non essere avvincente.
Anche l’ironia compare in questo film e forse è proprio in quei momenti che ne vorremmo ancora, che sentiamo che sorridere sarebbe stata una carta da giocare forse di più, con più coraggio. Forse un filo meno di romanticismo e qualche graffio in più lo avremmo preferito.
Parlare con un robot è fondamentalmente parlare con se stessi. E può essere proprio questa la sua funzione: sbloccare un dialogo che a volte fatica a partire.
Maria Schrader rimane comunque una regista molto interessante, oltre a essere un’ottima attrice. Ci aveva colpito al cuore non molto tempo fa con la serie Unorthodox, una delle migliori degli ultimi anni. Per lei la questione della relazione con se stessi, con le proprie appartenenze, con le proprie radici, rimane un tema centrale che di volta in volta si declina con generi e sfumature diversi.
È interessante anche che sia un film girato da una donna a raccontarci quasi un uomo – oggetto. A mettere in crisi per una volta dall’altra parte l’idea di possesso, di dominio, di controllo dell’altro. Ma I’m your man di Maria Schrader, può farci intravedere orizzonti che vanno al di là dei generi d’appartenenza e delle relative dinamiche conflittuali per aprirsi a un tema che li comprende entrambi: la relazione umana.
Che meraviglia la tua recensione Giovanni! Mi è venuta una voglia pazzesca di andare a vedere il film!!!
Grazie, grazie, grazie!
Grazie del tuo passaggio LIbera. È un buon film,credo. Non imprescindibile ma comunque un buon film.